Le lucerne antropomorfe nella maiolica calatina


Le lucerne, fino a quando l’olio costituì il principale combustibile per far luce nelle abitazioni, furono comuni e indispensabili oggetti casalinghi: di bronzo o di rame, nelle case signorili, di ceramica o, più spesso, di terracotta nelle case povere. Nelle campagne, l’uso delle lucerne ad olio si protrasse a lungo nonostante la comparsa del lume a petrolio, venendo successivamente abolito solo con l’avvento della luce elettrica. La tipologia più diffusa delle lucerne in terracotta prevedeva una piccola vaschetta circolare col beccuccio sull’orlo per tenere sollevata la fiammella, ciò consentiva di tenere ben sollevata la fiamma e, al tempo stesso, dava consentiva ad un’agevole presa.  Le figurine-lucerne cinquecentesche in maiolica rappresentavano per lo più nobildonne in posa, con un braccio al fianco e l’altro alla cintura, riccamente ornate di collane e diademi: nel loro corpo era immerso un lungo lucignolo che usciva esternamente.
Tale struttura rimase invariata nel tempo, soprattutto nelle fabbriche della Sicilia occidentale, quali Palermo, Sciacca e Trapani.

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